Talk: Sex Work e Linguaggi Performativi
Moderatrice: Ilenia Caleo, performer, ricercatrice, attivista
Ospit* (in ordine alfabetico):
Chiara Caterina, artista e filmmaker; si interessa ai linguaggi del documentario e del cinema sperimentale. I suoi film sono presentati in diversi festival nazionali e internazionali.
Jana, sexworker, attivista, artista, performer e attrice.
Francesco Marilungo, performer e coreografo. Nei suoi lavori ricorre al corpo come portatore del duplice valore iconico/narrativo per indagare le figure archetipiche dell’inconscio collettivo e il “perturbante”.
Giulia Selmi, sociologa, lavora al Dipartimento di Scienze Umane dell’Università di Verona dove è socia del centro di ricerca Politesse – teorie e politiche della sessualità. Da molti anni si occupa di sex work e prostituzione ed è parte di GRIPS – Gruppo di Ricerca Italiano su Prostituzione e Lavoro Sessuale che raccoglie studios* e operator* sociali che si occupano di mondi e mercati del sesso. Tra le sue pubblicazioni in merito: Sex work, il farsi lavoro della sessualità, Bebert, 2016.
Giulia Zollino, antropologa, educatrice sessuale, operatrice di strada. Si occupa di creare percorsi di educazione alla sessualità e su instagram fa divulgazione attiva riguardo il sex work, abbattendone bias, pregiudizi e stereotipi. Recentemente ha pubblicato Sex Work is work, Eris Edizioni, 2021.
progetto realizzato nell’ambito di Marche Palcoscenico Aperto. I mestieri dello spettacolo non si fermano promosso da Regione Marche / Assessorato alla Cultura e AMAT
La prostituzione è un fenomeno molto più complesso degli stereotipi con cui viene solitamente rappresentato; la tendenza è quella di polarizzare il discorso pubblico e l’immaginario collettivo utilizzando schemi riduttivi che vedono la prostituta come vittima e il cliente come carnefice o che considerano il sex work ‘un lavoro come gli altri’ senza tenere presente il livello di stigmatizzazione e criminalizzazione in cui si esercita.
Si tratta in realtà di una relazione molto più complessa tra soggetti che riguarda la sessualità, le relazioni economiche, i modelli di genere, e che per questo solleva interrogativi rispetto al potere. Un fenomeno ricco di sfumature e tanto complesso al punto che le parole stesse da utilizzare sono oggetto di discussione. Questa difficoltà di espressione nel linguaggio verbale è ancora più evidente nel linguaggio artistico che, pur avvalendosi del procedimento della metafora e dell’astrazione, è pur sempre un codice molto meno articolato.
Nel talk ‘SEX WORK E LINGUAGGI PERFORMATIVI’ si cercherà di affrontare proprio questa problematica: come poter parlare di sexwork nelle e attraverso le arti performative.